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Facebook algoritmo 2018, più spazio a post di amici e parenti, cosa cambia per gli editori?

Era stato annunciato già negli ultimi mesi del 2017, non è tardo ad arrivare l’annuncio di Mark Zuckerberg relativo al nuovo Algoritmo Facebook 2018, un aggiornamento che ha portato con se importanti cambiamenti e non pochi dubbi da parte degli editori che utilizzano il famoso social network per propagare notizie.

Il proprietario di Facebook ha deciso di apportare un nuova modifica all’algoritmo che fa apparire le notizie nelle bacheche, il concetto è abbastanza semplice e chiaro: verranno privilegiati i post di amici e parenti e penalizzati i marchi, le aziende e i media, la motivazione?

Secondo Zuckerberg, questi ultimi tre soggetti riducono lo spazio dedicato ai momenti personali e impediscono un’interazione tranquilla tra i vari contatti, lo ha spiegando scrivendo:

«Usare i social media per connetterci con le persone alle quali teniamo può essere positivo per il nostro benessere. Possiamo sentirci più uniti e meno soli e questo risulta in correlazione sul lungo termine con il grado di felicità e di salute. Dall’altro lato, leggere passivamente o guardare video, anche se sono di intrattenimento o informativi, può non essere così positivo».

Cosa cambia per utenti ed editori?

Ma passiamo ad analizzare nel concreto cosa accadrà con questo nuovo aggiornamento di Facebook, quali sono le conseguenze per gli editori e come le pagine pubbliche subiranno questo effetto.

È chiaro che l’obiettivo principale è quello di migliorare e aumentare le interazione social tra gli utenti, piuttosto che spingere sui contenuti, per cui nelle bacheche vedremo più post degli amici e molto meno quelle delle pagine pubbliche.

Cosa cambia quindi? Nella newsroom di Facebook appariranno soprattutto i contenuti con maggiore interazione, questo vuol dire che i post con commenti, like e condivisioni verranno mostrati di più, rispetto a quelli che ne hanno meno o non ne hanno.

Di conseguenza, ci sarà una diminuzione della reach, del tempo di visione dei video e del traffico referral per le pagine, anche se agli utenti sarà lasciata la possibilità di scegliere cosa vedere per prima, impostando la priorità per la visione dei contenuti.

Si può dire che è la fine per i contenuti degli editori? Facebook ha suggerito una possibile via d’uscita, poiché saranno privilegiati i contenuti che avranno una maggiore interazione, è consigliato preferire video like e  contenuti che suscitano l’interesse, la curiosità degli utenti , che saranno invogliati a interagire.

Mentre, non ci sarà scampo per quei profili e pagine che pubblicheranno a raffica notizie, sommergendo la bacheca degli utenti di una miriade di contenuti, che mettono in secondo piano tutto il resto.

Il cambiamento improvviso dell’algoritmo porterà sicuramente a qualche conseguenza negativa, il rischio è che dando privilegio ai contenuti degli amici si avranno sempre contenuti simili o in linea con le proprie idee, senza avere la possibilità di un confronto su tematiche diverse o dare la possibilità di individuare notizie farsi o avviare riflessioni.

Chi fa business con Facebook a cosa va incontro?

Sono tantissimi gli editori che lavorano sfruttando la visibilità su Facebook, basti pensare alle grandi aziende, ai media e anche ai possessori di siti e blog che ogni giorno fanno conoscere i propri contenuti attraverso pagine pubbliche.

Già nel 2017 si era assistito a un grosso calo della visibilità delle pagine, questo aveva creato non pochi malumori tra i piccoli dell’editoria, che si era sentiti più penalizzati, accusando Facebook di privilegiare i grandi nomi e le aziende più famose.

Questo nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Facebook va un po’ a smentire queste accuse, dal suo lancio non saranno fatte distinzioni o preferenze, almeno quanto affermato dall’azienda.

Leggi anche: Come aumentare il coinvolgimento delle pagine Facebook

Instant articles sempre più visibili?

C’è chi sostiene che Facebook cercherà di spingere soprattutto sugli Instant Articles, gli articoli interattivi che utilizzano Audiance Network per monetizzare, il motivo sembra scontato.

Audiance Network permette agli editori di monetizzare, si tratta di  un circuito interno e proprietario del social su cui ovviamente l’azienda fa un gran guadagno, per questo motivo spingere sugli Instant Articles permette di avere maggiore profitto.

Stando ad alcuni test si è notato che sulle pagine pubbliche, postare un Istant Articles renda di più, in termini di visibilità, rispetto ad un contenuto normale, anche dopo l’aggiornamento dell’algoritmo Facebook 2018.

Leggi anche: Instant Articles Facebook, cosa sono e come funzionano

Ovviamente, questo fenomeno sta spingendo sempre più editori a passare agli Instant Articles e a monetizzare con Audiance Network, per cui il pensiero che Facebook voglia far si che venga sfruttato il suo strumento non è del tutto sbagliato.

Inoltre, si ha l’impressione che si voglia dare una spinta anche alla sponsorizzazione a pagamento dei post e all’acquisto di maggiore visibilità, i più maliziosi pensano che questa mossa di Facebook non sia realmente pensata per favorire maggiormente le interazioni tra amici e parenti, quanto per portare i grandi e piccoli editori a sfruttare tutte le soluzioni a pagamento offerte per avere maggiore visibilità e continuare a lavorare sulla piattaforma.

Ci saranno altri aggiornamenti dell’algoritmo?

Viene spontaneo chiedersi se sono previsti altri aggiornamenti dell’algoritmo di Facebook nel 2018, stando ad alcune fonti, sembra proprio di si, il prossimo potrebbe arrivare già prima dell’estate e portare nuove ulteriori novità e importanti cambiamenti, ma non si sa ancora molto.

È evidente che Facebook sta cambiando, dopo anni in cui la situazione sembrava essersi stabilizzata in un certo modo, adesso bisognerà fare i conti con tutto ciò che di nuovo sarà proposto, chiedersi se Facebook è ancora il canale migliore per il proprio business è lecito, per il momento sembra ancora di si, ma c’è chi inizia a dedicarsi e potenziare altri canali e social network famosi su cui proporre i propri contenuti.

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